Ho conosciuto Rosita a una cena con altri amici. È una donna solare piena di entusiasmo e si butta a capofitto nei progetti che sente nelle sue corde. Al momento del nostro incontro stava già pensando di creare un podcast ma le mancavano l’esperienza e gli strumenti giusti. Da quella serata è nata la nostra collaborazione.
Gli obiettivi del suo progetto erano puramente personali e non legati all’attività di sex coach. Sentiva il bisogno impellente di abbattere i pregiudizi che ancora oggi ruotano sull’orientamento sessuale, giacché per prima li ha subìti.
Non solo, volevo dare voce anche alle storie di chi ha vissuto sulla propria pelle il percorso difficile del coming out e allo stesso tempo portare il contributo di altri esperti psicologi sulla sessualità.
Partendo da questi presupposti abbiamo condiviso i macro argomenti che voleva affrontare nelle puntate del podcast e il format con cui strutturarlo. È stato un bel momento di condivisione e confronto costante sugli step da seguire per progettarlo.
Focalizzare il messaggio, scegliere e coinvolgere gli ospiti, fare le ricerche giuste per fornire risposte utili.
Durante il lavoro insieme ho analizzato le parole chiave e gli intenti di ricerca degli utenti per creare un piano editoriale in ottica SEO. Ho revisionato i testi da lei scritti per renderli adatti all’audio e aiutata a interpretarli al microfono con la sua personalità.
Abbiamo impostato un set audio per registrare il podcast in casa ed è iniziata la sua avventura da podcaster. Rosita ha scelto la musica per il podcast da Epidemic Sound e io ho pensato alla grafica di copertina e al montaggio audio.
Ascoltare la sua esperienza e le storie che per prima mi ha raccontato è stato emozionante e mi ha proiettata verso un universo ricco di sfumature che non conoscevo del tutto.
I suoi impegni di lavoro l’hanno costretta a fermare momentaneamente la produzione del podcast che spero riprenda perché raggiunga il suo obiettivo di divulgazione e consapevolezza sulla sessualità.