La comunicazione non è fatta solo di parole. È fatta anche di linguaggio del corpo, di espressioni facciali e di tanti altri segnali non verbali che comunicano il nostro stato d’animo e le intenzioni. Il tono della voce è tra questi e può avere un impatto enorme su chi ci ascolta al pari di ciò che si dice.
Uno stesso contenuto può comunicare agli ascoltatori del podcast cose diverse a seconda del tono della voce usato. Possiamo risultare rassicuranti, amichevoli, provocatori, istituzionali, professionali o ironici. Questa componente, insieme a ritmo, volume, intensità e intenzione, influenza il tipo di rapporto con il nostro pubblico.
Quale tono della voce è meglio usare quando si fa podcast?
Eh sì perché spesso succede che ci preoccupiamo tanto della qualità dei contenuti e della qualità dell’audio (come è giusto che sia, ovviamente!), ma poi non pensiamo che il modo in cui esprimiamo quegli stessi contenuti è altrettanto importante.
Cosa rivela di noi il tono della voce
Il tono della voce rivela di noi molto più di quello che rivelano le nostre parole. Se dicessimo “non sono affatto arrabbiata” ma dalla nostra voce trapela irritazione, rigidità e distanza, nessuno crederebbe alle tue parole.
La voce è un importante mezzo di comunicazione e di espressione. E, almeno nella nostra cultura occidentale, La voce esprime e trasmette le nostre emozioni attraverso mille sfumature; riesce a comunicare gioia, tristezza, paura, collera, disprezzo, tenerezza, indipendentemente dal significato delle parole.
Questo vuol dire che fa trapelare le nostre intenzioni, i nostri stati d’animo e la personalità. La voce è uno strumento identitario, che quasi ci mette a nudo e mostra agli altri chi siamo.
Ecco perché il podcast è considerato un media più autentico, in grado di stabilire più connessione con gli altri, nonostante sia quasi del tutto uni direzionale.
Ecco, il tono di voce influisce sulla percezione che gli altri hanno di noi. Ci identifica. Il che non significa che noi siamo davvero solo quella roba lì. Ma in un contenuto audio, dove la voce è lo strumento principale che usiamo per comunicare, il tono della voce significa moltissimo.

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Gli effetti del tono della voce nella comunicazione audio
Il modo in cui parliamo, oltre a quello che diciamo, influisce sulla percezione che gli altri hanno su di noi e può attrarre, respingere, stimolare azioni o lasciare indifferenti.
Non possiamo piacere a tutti, e questo lo abbiamo detto più volte anche in altre puntate. E non è nemmeno questo l’obiettivo. Ma come per tutta la comunicazione, a noi interessa attrarre le persone giuste per il nostro brand e il nostro business.
Il tono di voce che usiamo dunque deve poterci aiutare a raggiungere questo risultato. Come?
Ecco 3 fattori su cui il tono della voce influisce nella comunicazione di brand:
- Posizionamento
- Riconoscibilità
- Performance

Intenzione e posizionamento
Il primo è lavorare sulla nostra presenza al microfono, sulla personalità. Come vogliamo essere percepiti dagli altri? Un amicone, un compagno di viaggi, un punto di riferimento nel settore, una persona assertiva, oppure una presenza neutra?
Questo è un concetto importante perché il posizionamento è fortemente influenzato dal modo in cui comunichiamo. Solo che a volte noi crediamo di comunicare un certo tipo di posizionamento ma il percepito è diverso.
Ascoltiamoci e chiediamo a qualcuno di ascoltarci e restituirci un feedback al riguardo. Può essere utilissimo per misurare l’eventuale gap tra la nostra intenzione e la percezione reale.
Autenticità e riconoscibilità
Non commettiamo l’errore di replicare la personalità al microfono di qualcun altro. Per almeno due semplici ragioni:
- non riusciremo a mantenere a lungo questa pantomima
- non risulteremo riconoscibili e autentici nei confronti del pubblico.
Le persone non sono stupide, se ci seguono in altri contesti comunicativi, sanno qual è il nostro modo di comunicare, ci conoscono. E se risultiamo diversi al microfono, non saremo riconoscibili e si creerebbe quella distanza che farà sembrare il tutto una finzione.
È invece importantissimo mantenere la propria identità, il proprio stile comunicativo e, forse è il caso di dirlo, essere coerenti anche con il proprio tone of voice. Creerà sicuramente un legame più duraturo e autentico con i nostri ascoltatori e saremo coerenti in tutta la nostra comunicazione.

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Equilibrio tra performance e personalità
Essere se stessi sempre ma con la consapevolezza che stiamo parlando a un microfono e a un pubblico, per cui la qualità della performance non può essere la stessa di quando parliamo al bar con i nostri amici.
È importante metterci l’energia giusta. Usare un tono della voce energico, sorridente, che trasmette sensazioni positive e renda la nostra performance piacevole.
Sulla qualità della performance al microfono ne ho già parlato ampiamente, e ti rimando a quei contenuti per approfondire meglio l’argomento.
Quello che però bene sempre ricordare che l’equilibrio tra performance e personalità è ciò che premia sempre.
Come podcaster non è richiesto essere attori o doppiatori, né tanto meno speaker radiofonici, ma espressivi e coinvolgenti sì. E anche in questo caso il riascolto è essenziale per misurare la performance.

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