Dal 2020 ad oggi la produzione di podcast in Italia è aumentata in modo esponenziale, i formati podcast si sono evoluti ed è sempre più importante capire cosa piace al pubblico. Soprattutto se si vuole usare il podcast come strumento di marketing per attrarre potenziali clienti.
Lo so, non è sempre facile orientarsi in un mercato ancora giovane, che cresce velocemente e che è in continuo divenire. Da una parte c’è sempre più bisogno di stabilire punti fermi e dare delle direzioni chiare a chi comincia a usare il podcast; dall’altra è chiaro che esplorare nuovi stili e modalità di interazione può essere la leva distintiva per attrarre un nuovo pubblico in target.
Ecco perché ho selezionato per te i format podcast più popolari e più usati nel 2023. Vedremo insieme le diverse tipologie di podcast, quale esempio da ascoltare e ti illustrerò vantaggi e svantaggi che ciascun format offre.
Prima però voglio spiegarti perché è così importante conoscere e valutare bene quale format usare nel tuo podcast.
Perché è importante scegliere bene il formato podcast
Scegliere bene il formato del podcast è importante per almeno per tre ragioni:
- differenziarsi dai competitor podcast
- valorizzare al massimo il potenziale del progetto
- trovare il giusto equilibrio tra effort e opportunità.
Il podcasting è un mercato che offre grandi opportunità. La saturazione che si riscontra in altri canali di comunicazione è per ora ancora lontana. Per cui è molto più facile inserirsi in questo contesto parlando del proprio business e facendosi conoscere come professionisti che non altrove.
Questo è un grosso vantaggio a livello competitivo.
Ciò nonostante, mi è già capitato di lavorare con clienti che non sapevano se e come differenziarsi dalla concorrenza di altri podcast che trattavano proprio il medesimo argomento.
Se ti sei posto la stessa domanda, sappi che è normale temere di perdere il primato e l’occasione di accaparrarsi l’attenzione di un pubblico potenziale cliente.
E allora che si fa per distinguersi? Uno dei modi è scegliere un formato podcast diverso.
Attenzione però a non perdere di vista la sostenibilità dell’intero progetto, come spiego in questo articolo altrimenti si rischia di abbandonarlo strada facendo.

Linee guida per scegliere bene il format del podcast
I più popolari format podcast nel 2023
I formati podcast possono essere classificati sulla base di alcune caratteristiche che li accomunano. Ad esempio:
- per numero di voci e stile di conduzione
- per scelta editoriale, struttura e stile narrativo
- per contesto.
Il podcasting d’oltreoceano ci fa sicuramente da apripista nell’anticipare nuovi trend di questo media. E infatti, molti format adottati dai più popolari podcast italiani sono una trasposizione di ciò che è già presente nel mercato statunitense.
Nessuno inventa niente di nuovo, per intenderci. Tranne che per tutte le ibridazioni possibili e le personalizzazioni.
Vediamo insieme i formati podcast più usati nel 2023.

Talk a una voce
È un format molto diffuso e si adatta a un genere podcast divulgativo, informativo, narrativo. Ciò che maggiormente apprezzo è la relazione che si crea tra speaker e ascoltatore: è un po’ come se il podcaster ti parlasse in una conversazione del tutto informale, ma allo stesso tempo intima.
Il modo di argomentare, gli spunti di riflessione, la logica di esposizione, la condivisione di esperienze e persino il tono di voce dello speaker diventano un elemento distintivo di comunicazione che coinvolge chi ascolta.
I podcaster più disinvolti non usano nemmeno lo script durante la registrazione, così da essere ancora più naturali nell’esposizione e catturare l’interesse. Certo richiede buone capacità espositive e di argomentazione, ma è una palestra incredibile per migliorare il public speaking.
PRO: Autonomia nella preparazione dei contenuti, relazione intima con il pubblico, autorevolezza.
CONTRO: Maggior effort nella preparazione dei contenuti, richiede buone capacità espositive (per non annoiare!).
Alcuni esempi di talk a una voce: Dear Alice di Alice Bush, podcast di divulgazione e crescita personale, The Essential di Will Media condotto da Mia Ceran per l’informazione quotidiana, Cose Molto Umane di Giampiero Kesten, podcast divertente sulle cose interessanti degli esseri umani.
Conversazione libera
Detto anche free-talk, è il format podcast che ricorda alcune trasmissioni radiofoniche in cui gli speaker parlano tra di loro su argomenti di vario genere: l’atmosfera è colloquiale e informale.
Questo modo di comunicare piace al pubblico nella misura in cui si percepisce una bella sintonia tra i co-conduttori. Non ci sono testi scritti ma solo scalette di argomenti, quindi non richiede un particolare effort nella preparazione dei contenuti.
Puoi usare questo format se hai voglia di sperimentare l’audio come mezzo di comunicazione ma non ti senti pronto per affrontare questa esperienza da solo.
PRO: Dinamico, divertente, crea appeal sul pubblico. L’effort e i costi di produzione sono suddivisi tra i vari conduttori. È più facile ampliare la community.
CONTRO: Richiede sintonia nel gruppo e buona organizzazione per gestire le varie task del progetto.
Gli esempi di format free-talk sono: lo spassionato Power Pizza con il trio Nick, Lorro e Sio, l’ironico e irriverente Domande Scomode di Lele e Gigio e infine Muschio Selvaggio di Fedez e Luis Sal.
Intervista
L’intervista è uno dei formati podcast più utilizzati e che il pubblico apprezza. Spesso è il miglior modo per approfondire specifiche tematiche grazie al contributo dell’ospite esperto in quel settore, oppure per condividere esperienze utili agli ascoltatori direttamente dalla voce del protagonista.
Il livello di interazione tra conduttore e ospite può essere in due modi:
- diretto: quando c’è una conversazione tra i due speaker e uno scambio di domande e risposte dirette.
- indiretta: quando la risposta dell’interlocutore è inserita nella narrazione come un contributo audio esterno e non c’è una domanda esplicita da parte del conduttore.
In ogni caso, la scelta di questo format è strategica se i tuoi obiettivi sono:
- ampliare il tuo network
- accrescere la tua autorevolezza.
PRO: coinvolgere ospiti nel programma ti aiuta a stringere relazioni proficue, aumentare gli ascolti e la tua community.
CONTRO: richiede una buona capacità strategica nel selezionare gli ospiti, e una buona organizzazione per programmare le interviste.
Questo genere di podcast è diffusissimo ed è davvero difficile scegliere qualche esempio. Tra tutti ne ho selezionati tre: il podcast DOI – Denominazione di origine inventata sulle storie più o meno vere sul cibo; One more time con Luca Casadei; Le Alleate, una mia produzione per il progetto LeRosa con una serie di interviste inserite nella narrazione.
Narrazione
Il podcast narrativo racconta storie reali. La capacità di scrittura dell’autore nel raccontare stralci di vita vera è determinante. Ma non è da sottovalutare anche il sound design che unito alla scelta delle parole crea una narrazione a tutto tondo.
Il format narrativo può essere sviluppato con un talk a una voce oppure a più voci con un podcast corale.
PRO: coinvolgente e molto apprezzato dal pubblico. Scrittura e sound se ben mescolati creano un’atmosfera dal forte impatto emotivo.
CONTRO: richiede abilità tecniche audio e di scrittura, oltre che a un buon investimento in termini di tempo e risorse.
Anche in questo caso il panorama è ampissimo e c’è proprio l’imbarazzo della scelta. La mia selezione è Storie di Brand, di Max Corona; Prima, di Sara Poma; Rider nella notte di Diego Cajelli.
Fiction
La fiction è un formato podcast senza dubbio complesso e che richiede budget importanti. La particolarità è quella di raccontare una storia (inventata o verosimile) attraverso dialoghi, personaggi, livelli di narrazione articolati e archi narrativi estesi. Il sound design è certamente un aspetto fondamentale per ricreare quell’effetto avvolgente della narrazione.
Per questo motivo non sono molti i podcast che adottano questo format. Tra questi cito Storie nel Carrello una co-produzione mia e di Matteo Scandolin per Bennet S.p.A.; Batman una produzione Warner Bros/Spotify Studio; Sbagliata, con un bel cast di attori.
Se ami il genere fiction e l’inglese, ti suggerisco di scaricarti l’app Apollo podcast totalmente dedicata alle fiction audio e un catalogo di oltre 9.000 show.
Audiodramma
Anche gli audiodrammi sono tra i formati podcast che appartengono al genere fiction. Ma sono più che altro racconti drammatici interpretati da attori, trasposizioni di opere teatrali rivisti in chiave podcast grazie all’interpretazione magistrale di attori professionisti.
Lo stile ricorda molto quello dei radiodrammi, programmi radiofonici degli anni ’30 del Novecento che attingevano al patrimonio teatrale e trasmettevano commedie e tragedie in sceneggiature originali per la radio.
Uno dei più famosi fu quello di Ma Perkins, una serie audio con puntate da 15 minuti ciascuna che andava in onda ogni giorno sulla NBC e raccontava la storia di una donna soprannominata la “madre dell’aria d’America, interpretata da Virginia Payne che tra le sue vicende nella comunità e nella famiglia, dispensava consigli domestici. Qui ne puoi ascoltare un estratto.
Oggi in Italia ce ne sono pochissimi e sono tutte interpretazioni curate nei minimi dettagli. Ecco perché sono spesso progetti audio destinati ad un pubblico pagante. Tra questi ti cito Radiodramma da Casa, creato da Adriano Saleri e Fonderia Mercury, dell’omonima compagnia di teatro.

Format podcast: cosa sapere per prepararlo
Docuserie
La Docuserie è uno dei formati di maggior successo nel mercato del podcast. Si usa come struttura narrativa per sviluppare temi legati a eventi storici, vicende di cronaca o adattamenti letterari.
Lo stile e il linguaggio usato sono quelli di un documentario, ed è spesso corredato da interviste, materiali d’archivio, testimonianze, approfondimenti specifici. In molti casi l’arco narrativo è distribuito su più puntate.
Ecco esempi di docuserie podcast che hanno avuto successo: Veleno di Pablo Trincia, un documentario sulla vicenda di cronaca italiana di pedofilia e satanismo; Limoni incentrato sulle vicende del G8 di Genova del 2001; Oltre il confine di Matteo Caccia per Audible, sulla storia di Karim Franceschi che parte per Kobane con un progetto umanitario.



Miniserie
La miniserie ha un numero ridotto di episodi ed è autoconclusiva. Per struttura è molto simile alla docuserie, ma i singoli episodi potrebbero essere a loro volta autoconclusivi o presentare un doppio livello di narrazione verticale e orizzontale.
Ne è un esempio Riscrivi di Alessio Beltrami, una serie podcast dedicata alla scrittura in cui in ciascun episodio si approfondisce lo stile e la comunicazione di un grande scrittore. Ma anche La Festa dei Folli, di Gianluca Kamal in cui in ogni puntata si racconta la storia di un personaggio controverso della storia, e Dietro una Star di Podcastory.



Rubrica
Il formato Rubrica è una sezione del podcast con un approfondimento verticale su un tema. Può essere contenuta all’interno delle singole puntate, delimitata da uno spazio ad hoc, oppure sviluppata con un contenuto a sé all’interno della serie principale.
Ne è un esempio è la rubrica FAQ di Podcast per il Business in onda il venerdì come doppio appuntamento settimanale.
Podcast live
È una performance dal vivo in cui è buona la prima. Questo format richiede una certa preparazione tecnica ed espositiva, specialmente se lo stile è narrativo e con un sound articolato.
Personalmente ho registrato una puntata live di Podcast per il business in occasione della prima edizione della Settimana del Podcast svoltasi a Technotown a Roma. È stato emozionante vedere il pubblico partecipare al podcast.
Stessa cosa è stata fatta nell’edizione 2022 del Festival del Podcasting. Abbiamo organizzato un’intera sezione dedicata alle performance live di alcuni dei podcast più seguiti in quel periodo. È piaciuta molto al pubblico perché senz’altro è un modo per vivere appieno il podcast.
Repurposed content
Questo è un format che di podcast sa poco, in realtà. Si tratta della trasformazione in audio di un contenuto nato originariamente in un altro formato, come ad esempio un video, una conferenza o un programma radiofonico.
Un podcast si può definire tale quando il contenuto nasce per essere audio e on demand, non un riadattamento. Ciononostante, questo format si usa per ottimizzare le risorse e ampliare il pubblico.
Video podcast
I video podcast, detti anche vodcast, sono venuti alla ribalta dopo che Spotify ha reso disponibile la nuova feature video a chi distribuiva il proprio podcast con Anchor. Così l’utente può scegliere se ascoltare semplicemente oppure seguire il programma visivamente.
Molti podcaster, in realtà, già da molto prima condividevano la loro performance video tramite YouTube e poi via audio tramite il proprio hosting.
Sicuramente il video podcast, a differenza del repurposed content, nasce per essere audio e ad esso si aggiunge il video, non viceversa. La logica di costruzione dei contenuti segue la modalità podcast.
New G è stato uno dei primi vodcast originali Spotify, ma ora sulla piattaforma è presente una intera sezione dedicata a questo tipo di podcast.
Ibridazioni
La creatività non ha limiti ed è per questo che moltissimi podcaster mixano più formati podcast nello stesso progetto. Sperimentare e personalizzare gli stili ti aiuterà a distinguerti e crearti un format tutto tuo.
Se stai iniziando un podcast e non sai come impostare il progetto perché sia davvero efficace per te, scrivimi e fissa subito la call gratuita di 30′. Ti aiuterò a trovare la direzione giusta per il tuo podcast.

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