Per differenziarsi dalla concorrenza, oggi non è più sufficiente essere bravi nel proprio lavoro. Ormai, la qualità di un prodotto o di un servizio è praticamente la base per restare attivi sul mercato. I consumatori come me e te sono diventati molto più attenti di un tempo a ciò che acquistano e, a meno che tu non stia vendendo delle commodity, non è il prezzo a fare la differenza.
Serve altro per distinguersi, qualcosa che ha più attinenza al come e al perché facciamo quello che facciamo, rispetto al solo cosa proponiamo. Su questo punto, il libro Partire dal perché di Simon Sinek parla chiaro, e se sei in cerca della tua proposta di valore ti consiglio di leggerlo.
Avere una vision e una mission chiare, dunque, è il punto di partenza. Ma non finisce qui.
Possiamo avere i valori più elevati, l’offerta migliore di questo mondo, l’elemento unico e originale che ci differenzia dagli altri, ma se nessuno sa che esistiamo, abbiamo un problema.
Soprattutto se sei nella fase di avvio di una nuova attività, non puoi aspettare passivamente che siano gli altri a notare te e il tuo brand. Perché non esistiamo solo noi. La comunicazione è la linfa vitale di un business, piccolo o grande che sia. Senza di essa nessuno saprebbe cosa fai. Il fatto è che anche i tuoi competitor fanno la stessa cosa. Usano i canali di comunicazione per promuoversi e aumentare la propria visibilità.
Dunque, cosa serve per distinguersi dalla concorrenza a livello comunicativo? È questo ciò di cui ti parlerò in questo articolo.
Lo farò con la mia voce unita a quella di Elena Bizzotto, igienista dentale e podcaster, che ci racconterà come è riuscita a trovare il suo elemento differenziante e a trasformare la sua comunicazione e il suo business proprio grazie al podcast.
Intervista ad Elena Bizzotto
Elena Bizzotto è la protagonista della prima intervista di Podcast per il Business. Igienista dentale, musicista, podcaster ed autrice di ben 4 podcast (spoiler: il quinto è in arrivo).
Ho avuto il piacere di intervistarla durante una chat vocale dell’Associazione Italiana Podcasting di cui è una delle fondatrici.
“Elena, come sei arrivata al podcasting, considerando il tuo background e la tua professione, forse un po’ lontana da quelle tipicamente digitali?”
“Sono arrivata al podcasting come una conseguenza naturale e inevitabile del mio background come musicista. L’audio è per me un canale preferenziale e io stessa ero (e sono) una grande ascoltatrice di podcast. All’inizio, mi sono avvicinata come utente, fino a diventare una podcast-addicted. I tragitti in macchina e tutti quei momenti “di fermo” per me sono utili per ascoltare i podcast.
Prima di raccontarmi, parto dal presupposto che amo moltissimo il mio lavoro e non volevo cambiarlo. Ho iniziato a lavorare come libera professionista senza avere minimamente la concezione di come dover affrontare il mio lavoro con la mentalità da imprenditrice.
Di fatto, sono entrata nel mondo della libera professione con la mentalità da dipendente dato che già a quell’epoca lavoravo anche 10 o 11 ore al giorno, sabati compresi. Ad un certo punto, mi sono resa conto che mi mancava quel mindset che, invece, dovrebbe appunto avere un imprenditore.
In particolare, sentivo di non avere competenze legate agli strumenti, le conoscenze legate al mondo del business. Amando i podcast, è stato per me naturale scegliere questo canale per iniziare ad attingere a concetti e nozioni di marketing.
Mano a mano è cresciuto in me il desiderio di creare qualcosa di mio e ho iniziato con un blog. Mi sono subito resa conto che nel mondo digitale, il sito era qualcosa di completamente mio su cui nessuno poteva mettere le mani o dire la sua. Era il mio luogo digitale.
Come il podcast mi ha aiutato a differenziarmi
Nella realtà dei fatti, la scrittura non l’ho mai sentita come il mio strumento. Quindi è scattato in me qualcosa che mi ha portata a chiedermi “ma se io amo tantissimo ascoltare podcast e parlare con i miei pazienti, perché non iniziare a farlo?”.
Spesso i miei pazienti mi dicevano “Dottoressa, questa cosa non me l’ha mai spiegata nessuno come ha fatto lei”.
Ecco, per spiegare le cose in ambito medico ci vuole del tempo. Nel mondo digitale però sappiamo che i social scorrono veloci ed i video devono essere di 20 secondi. Non si può parlare di concetti che richiedono del tempo per essere raccontati e spiegati, pensavo.
Ho sempre cercato di usare molto le metafore per semplificare e far immaginare i concetti. Ecco perché ho pensato che il podcast fosse perfetto!
Èd è stato proprio il podcast a trasformarmi, piano piano, anche come professionista. Le mie colleghe erano allora presenti nel mondo digitale usavano tutte i canali social e lavorando molto col video. Io invece ho voluto differenziarmi dai competitor con il podcast.
A dirla tutta, è stato proprio grazie a ciò, che il mio podcast è diventato un branded podcast: parlava di me come professionista… senza parlare di me.
Inoltre sono stata la prima igienista dentale ad usare il podcast come strumento di divulgazione e questo ha destato curiosità nel mio ambiente”.
Raccontarsi in modo unico e personale
“Elena, quali sono stati gli ostacoli che hai incontrato nell’attuare questa tua scelta comunicativa?”
“I primi esperimenti li ho fatti a cavallo tra 2017 e 2018. Quando dicevo ai miei pazienti di avere un podcast, la loro reazione era di smarrimento. Perdevo più tempo a spiegare cosa fosse un podcast e a come ascoltarli, piuttosto che a spiegare loro l’argomento.
Ho cercato di facilitare questo aspetto, indirizzandoli al mio sito dove ogni puntata del podcast diveniva un articolo di blog, con al suo interno la versione audio da ascoltare.
“In riferimento ai tuoi obiettivi personali come ti ha aiutato il podcast a migliorarti come professionista?”
È una grande opportunità di crescita personale. Assolutamente. Sarebbe riduttivo scegliere questa opzione solo in merito alla capacità di questo canale di differenziarci rispetto ai nostri competitor.
Il fatto di dover raccontare, ingegnandomi su come farlo in maniera piacevole, mi ha reso ancora più brava. Inoltre, ho fatto un corso di aggiornamento come speaker, per acquisire più scioltezza e sicurezza nel parlare. Un qualcosa che mi è tornato utile naturalmente anche in tutti gli altri ambiti della mia figura professionale.
Quello che è successo è che, ad un certo punto, ti ritrovi a raccontare ciò che è la tua materia, nella tua maniera. Diventa unica e personale, ed è lì che ti differenzi rispetto agli altri colleghi.
All’inizio spiegavo le cose diversamente ma non ne avevo consapevolezza. Fare podcast mi ha reso cosciente del fatto che la mia divulgazione è diversa da quella degli altri colleghi e delle altre colleghe.
Esattamente da questa consapevolezza incominci a capire quali sono i tuoi punti di forza quali quelli in cui puoi migliorare”.

I nostri cambiamenti ci differenziano dagli altri
“Che tipo di riscontro hai avuto in seguito alla scelta di usare il podcast nel tuo business?”.
“Il primo cambiamento è stato quello di iniziare a dire consapevolmente – e con soddisfazione – anche dei bei “no”. Questa cosa mi ha fatto percepire diversamente come professionista.
Il secondo è che mi si sono aperte molte opportunità perché il mio obiettivo inizialmente era quello di diversificare il mio lavoro:
- entrare nel mondo della formazione;
- tenere delle lezioni all’università;
- insegnare ai master.
Le mie entrate non provenivano più solo dal mio lavoro (ad ore) con il paziente ma da attività extra provenienti grazie al podcast”.
“Quale consiglio daresti a chi oggi ha una libera professione e vorrebbe iniziare un podcast per fare marketing?”.
“Iniziare subito! È fondamentale!
Oggi, a maggior ragione, non ci sono più scuse. Non bisogna neanche più impazzire per cercare tutorial, come ho fatto io. Soprattutto, se si svolge una professione in cui esiste già una componente di racconto – che sia anche solo raccontare il proprio mondo – vale la pena iniziare a farlo. È importante esserci, raccontare e farlo a modo proprio con la propria sensibilità, con la propria creatività”.
“Elena, siamo arrivate all’ultima domanda di questa intervista: secondo te bisogna essere una grande azienda per usare il podcast per far crescere il proprio business?”
Io credo assolutamente che un libero professionista possa trovare nella creazione di un podcast, uno strumento utilissimo. Basti pensare a quante volte rispondiamo, per esempio, alla domanda di un cliente.
Magari questa stessa domanda ti viene posta spesso e ogni volta rispondi la stessa cosa.
I contenuti audio per seminare la concorrenza
“Creare un contenuto audio che i clienti possono ascoltare, come se ti avessero lì, ti permette di ottimizzare lo sforzo.
Se sei un libero o libera professionista puoi utilizzare il podcast per raccontare a tutti che lavori in maniera completamente diversa.
Allora raccontiamoglielo! Usiamo la nostra voce che è uno strumento potentissimo per farci conoscere. La nostra voce è unica ed è senza dubbio un tratto che ci differenzia dalla nostra concorrenza.
Dall’altra parte chi ti ascolta lo fa in maniera molto intensa. Quando mi mettevo le cuffie e ascoltavo per ore e ore questi podcast, mi sono sentita trasformata. Capivo il loro modo di lavorare, imparavo, entravo nel loro mondo di professionisti, sposavo i loro valori e il loro modo di affrontare il business.”
Tutti i riferimenti e i podcast di Elena Bizzotto li trovi sul suo sito.
Conclusioni
Per differenziarsi dalla concorrenza possiamo e dobbiamo lavorare su più fronti. Uno di questi è il modo in cui comunichiamo sul web e quali strumenti che usiamo per promuovere il nostro brand.
Il podcast marketing si rivela una strategia vincente, specie se sei un libero o una libera professionista come Elena.
A questo punto tocca a te decidere se vuoi stare un passo avanti alla concorrenza. Io posso aiutarti a creare la tua strategia di comunicazione audio che parli di te e del tuo brand. Iniziamo? Scrivimi all’indirizzo contattami@estermemeo.it e facciamo la differenza.

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